Nella vita si può sempre migliorare, anche partendo da una situazione svantaggiata e spesso le cose belle ci accadono quando meno ce lo aspettiamo. Questi sono solo due dei numerosi insegnamenti che si possono trarre da “Forrest Gump”, celebre film che ha ispirato la riflessione e il dibattito tra i ragazzi del Servizio Civile del progetto Turchese e Argento Molise, la redazione del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani e i cittadini di Bojano, presso la redazione della testata giornalistica che è sede del Servizio Civile a Bojano. Durante il consueto incontro del Cineforum “Places of Ideas”, un appuntamento cinematografico settimanale in cui si dialoga su temi e riflessioni di attualità legati alla pellicola proposta, è stato messo in luce che spesso basta avere una visione positiva della vita per far si che ci accadano esperienze a cui non avremmo mai pensato o per andare avanti. Il film è un resoconto intelligente e ironico, pieno di tutti i luoghi comuni e di volute ingenuità sui peccati, mortali e veniali, dell’America. E’ una vera e propria favola, quella dell’uomo puro che fa grandi cose suo malgrado, senza cercarle. Quando racconta la guerra in Vietnam dice: “Eravamo sempre in cerca di un tale di nome Charly”. Oppure la metafora della corsa. Forrest è stato un campione e correre gli è naturale come respirare. Attraversa l’America dall’Atlantico al Pacifico, più volte. Diventa una leggenda, dietro di lui la schiera dei seguaci che corrono si ingrossa sempre più. A un certo punto Forrest, con barba lunghissima, si ferma fra le suggestive rocce del Colorado. Tutti aspettano ansiosi la sua decisione, foriera di chissà quali altissimi significati. Forrest dice: “Sono un po’ stanchino”. Dunque è tutto molto semplice e naturale. “Dietro” non c’è altro.
“Molto spesso siamo portati a pensare che le cose belle accadano solo agli altri” – ha messo in luce Erika Lucarelli – quando basterebbe avere un po’ più di fiducia in noi stessi e una visione positiva della vita per apprezzare anche le cose più piccole.”
“E’ vero” – immediata la risposta di Luigi Pinna – Forrest prendeva la vita con leggerezza, meravigliandosi di ogni piccola cosa, per questo ha vissuto delle esperienze straordinarie.”
“Certo ci sono stati anche episodi luttuosi nella sua vita, ma tutti superati con grande coraggio e anche quelli vissuti con grande naturalezza – si è innestato Giuseppe Priolo – Emblematica è la scena della madre che, in punto di morte, spiega a Forrest che è solo uno stadio della vita e dunque va accettato come tutto il resto.
“Inoltre – ha continuati Antonio Rocco – il fatto che avesse un leggero ritardo nell’apprendimento non è mai sembrato d’ostacolo.”
“No infatti – ha proseguito Federica Notte – nonostante le mille difficoltà è riuscito a studiare, a lavorare e arricchirsi e a crearsi una famiglia, seppur per poco tempo.”
“Io ho apprezzato molto la figura della madre – l’intervento di Antonio di Monaco – ha sempre spronato il figlio a impegnarsi, a non sentirsi diverso dagli altri e si è sempre data da fare per assicurargli un futuro.”
“E’ stato un film che mi ha toccata particolarmente – racconta Vanessa Rico – la figura del figlio mi ha emozionata, saperlo così piccolo trovarsi a vivere una nuova vita all’improvviso, senza la mamma e con un padre che non conosceva ma che lo ha amato da subito.”
“L’amore per i figli è incondizionato – la tesi di Betulia – bellissima la scena in cui il figlio sale sull’autobus per andare a scuola e lui prima sta per dirgli di non parlare con gli sconosciuti, ma poi si interrompe e dice: Ti voglio bene, mi troverai qui ad aspettarti!”
“Questo film è sicuramente un capolavoro – afferma Massimiliano Rossi – ci sono tutti i valori dentro: l’amore, l’amicizia, il coraggio, la buona volontà, la tenacia. Ci ho rivisto dentro molti film visti in precedenza nel cineforum. Ogni film che abbiamo visto racchiudeva un valore: questo li raccoglie tutti. Anche dal punto di vista tecnico è davvero impeccabile.
“E’ stato un film che mi ha lasciato tante emozioni dentro” – interviene Andrea De Marco.
Il cineforum in questione è stato condotto da Erika Lucarelli ed Federica Notte. La grafica è, come sempre, di Massimiliano Rossi. I cineforum sono gratuiti e aperti a tutti e coinvolgono gli abitanti del quartiere di Terre Longhe e i cittadini di Bojano, ma anche giovani dei centri vicini.