Mi è rimasta impressa la scena della costruzione della macchina degli abbracci. Tutti abbiamo bisogno di qualcosa che ci tranquillizzi nei momenti di difficoltà. Donne e guerriere, il tema del mese del Cineforum UMDI Molise Noblesse affrontato con un film sull’autismo. Condivisione di visioni, emozioni e sensazioni che ti restano nel cuore
Superare gli ostacoli e aprire porte su nuovi mondi. Soprattutto credere in se stessi, perché solo avendo fede sulle nostre capacità, scoprendo i nostri talenti, riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi. Successo ed emozioni a gogò per l’appuntamento del Cineforum UMDI Place of Ideas, organizzato dai ragazzi Molise Noblesse MMXX Movimento per la Grande Bellezza e del Servizio Civile Universale. “Siamo soddisfatti – le reazioni dei partecipanti – perché ogni dibattito ci aiuta a crescere e a conoscerci sempre di più, riflettendo assieme sui diversi punti di vista. Ci auspichiamo di raggiungere un numero di persone sempre più elevato e che questa esperienza non ci faccia mai smettere di imparare”.
Continua dunque la tradizione del Cineforum, ideato dal direttore del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI, Mina Cappussi, con Centro Studi Agorà, UMDI, il chapter Bojano di Filitalia International, Servizio Civile Universale, comune di Bojano, e gli altri partner coinvolti, e che offre la possibilità, a giovani e non, di incontrarsi e scambiare le proprie idee su un tema centrale: il risultato è la condivisione di visioni, emozioni e sensazioni che ti restano nel cuore. Per commemorare la Giornata della Donna dello scorso 8 Marzo, passata in sordina per via dell’emergenza Coronavirus, i ragazzi di Molise Noblesse hanno scelto come tema del mese “Donne e guerriere, l’altra metà del cielo”, per ricordare le donne coraggiose che ogni giorno prendono le redini della propria vita. I partecipanti hanno preso parte ad un intenso e piacevole dibattito sui temi centrali e secondari del film, si sono concentrati sulle proprie emozioni e sulle proprie sensazioni, variegate e interessanti per gli spunti offerti. Sotto la guida delle conduttrici, Mina Cappussi, Pamela Cioffi e Ilaria Sabbatino, sono emersi vari punti di vista, che hanno arricchito l’esperienza e la consapevolezza dei partecipanti.
“Del film mi hanno colpito 2 scene in particolare: quando alla morte del professore di Scienze, l’unico che era riuscito ad inquadrare le sue potenzialità e che aveva avuto fiducia in lei, Temple adagia sul petto del defunto la sua spilla a forma di mucca, che aveva grande significato per la ragazza, come gesto di affetto, cosa molto insolita da parte sua, quasi una medaglia al valore di cui lei stessa si fregiava. Nella stessa scena del funerale, inoltre, per la prima volta, Temple, abbraccia sua madre, o almeno ci prova, e la mamma si sente gratificata del tocco, tanto desiderato, di sua figlia!”
“Il film mi è piaciuto molto, è impossibile guardarlo e non restarne piacevolmente sorpresi, mi ha lasciato un messaggio importante: è necessario agire in modo da far qualcosa per se stessi e per stare bene, anche a volte andando contro gli altri, anzi, soprattutto quando gli altri non riconoscono le tue necessità.”
“Mi ha colpito come Temple ha affrontato l’autismo, malattia che in quegli anni era ancora poco conosciuta, ed è riuscita grazie alla sua forza a diventare esempio per gli altri. Inoltre ho osservato come non fosse facile per i genitori, di bambini con problematiche, riuscire a gestire determinate situazioni. Si percepiva la sofferenza della madre che vedeva negarsi gli aspetti più emotivi, le effusioni di amore di cui ogni mamma gioisce con i propri bambini.”
“Ho capito l’importanza che ha l’appoggio della famiglia per le persone che sono in difficoltà. Temple, così come afferma lei stessa, ha avuto la fortuna di ricevere supporto dalla propria famiglia, che ha creduto il lei e l’ha istruita fin da subito. Inoltre è emersa la forza, o meglio i punti di forza della ragazza che, con determinazione, e senza mai arrendersi, è riuscita a farsi valere fino ad ottenere i giusti riconoscimenti.”
“Ciò che mi è piaciuto del film è che la madre con l’impegno che ha impiegato per istruirla è riuscita a farle raggiungere i suoi obiettivi ed è stata lei a insistere per farla studiare. Temple nonostante avesse cambiato numerosi istituti, è riuscita a laurearsi a pieni voti. Una delle frasi che mi ha colpito di più è quella del professore quando le dice “con la testa che hai potrai raggiungere grandi obiettivi” per Temple è stato un punto di riferimento che la spingeva davvero a fare di più fino ad oltrepassare tutti gli ostacoli e le porte che la aprivano a nuovi mondi.”
“Nel film, c’è stata una frase che mi ha colpito più di tutte, nella scena del dialogo tra la mamma di Temple e il professore di scienze, dove lei dice di essere “diversa, ma non inferiore”. Mi sono sentito tirato in campo perché è esattamente ciò che penso anche io.”
“Mi è rimasta impressa la scena della costruzione della macchina degli abbracci. Temple si è quasi paragonata a una mucca, ma ciò che aveva in comune con loro era il fatto che quella macchina riuscisse a tranquillizzarla. Inoltre l’attrezzo avrà un ruolo fondamentale per lei, perché la aiuterà a superare il periodo degli studi e a calmarla ogni volta che ne sentirà il bisogno.”
Temple Grandin è una professoressa associata della Colorado State University, tra le più famose personalità affette da disturbo dello spettro autistico. Temple Grandin nacque in un periodo in cui la sindrome autistica era relativamente poco conosciuta, fattore che la portò ad incontrare diverse difficoltà nella sua vita. La ragazza visita la fattoria della zia e la sua mente matematica trova subito applicazioni pratiche nel ranch. Escogita inoltre una soluzione alla sua impossibilità di essere toccata: ispirandosi alle leve per tenere fermi i bovini, costruisce una “macchina degli abbracci”, in cui stringersi e sentirsi al sicuro. Grazie a questa invenzione affronterà il college e il progetto di introdurre metodi più umani ed efficienti nel rapporto con gli animali. Si tratta di un film molto toccante, che mostra la perseveranza e la determinazione di una giovane donna, che lotta contro le sfide dell’isolamento causato dall’autismo.
La crescita di Temple e il suo sviluppo, tanto turbolenti durante gli anni della scuola; il supporto costante ricevuto dalla madre, dalla zia e dall’insegnate di scienze; è la rivincita di una donna dotata di sensibilità e di una innata comprensione per il comportamento degli animali. Mai intimidita dall’insegnamento scolastico, dagli ostacoli sociali e professionali, Grandin trasforma il suo talento in uno strumento comportamentale, che ha rivoluzionato il settore dell’allevamento e getta le fondamenta della sua straordinaria carriera di autrice, insegnante e pionieristica sostenitrice in difesa dell’autismo e dell’educazione sui disturbi dello spettro dell’autismo.