Black Mirror e l’assuefazione da social network.

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Black Mirror e l’assuefazione da social network.

Progresso, tecnologia, assuefazione da social. Questi i temi centrali delle due puntate di Black Mirror che vedremo nel prossimo Cineforum. Vi aspettiamo giovedì 21 settembre alle 11.

Nuovo appuntamento con il Cineforum Place of Ideas. Il film scelto questa volta è particolare: si ragionerà sui temi evidenziati nei due episodi di Black Mirror, celebre serie televisiva britannica, ideata e prodotta da Charlie Brooker. Si tratta di una serie antologica, in quanto scenari e personaggi sono diversi per ogni episodio. La fiction muove grandi critiche alle nuove tecnologie e il titolo si riferisce allo schermo nero di ogni televisore, monitor o smartphone. Gli episodi proiettati saranno “Ricordi pericolosi” (prima stagione) e “Orso bianco”(seconda stagione). Il filo conduttore di ogni episodio è l’incedere e il progredire delle nuove tecnologie, l’assuefazione ad esse ed i loro effetti collaterali. Vengono immaginate e ricreate diverse situazioni del mondo moderno o futuro in cui una nuova invenzione tecnologica o un’idea paradossale ha, in qualche modo, destabilizzato la società e i sentimenti umani. Il Cinefoum place nasce da un’idea di Mina Cappussi e ha portato negli anni film di successo, che hanno affrontato numerosi e diversificati temi sociali e culturali, temi di forte impatto emotivo in grado di innescare un dibattito prezioso, di livello, coinvolgente. Organizzato da Centro Studi Agorà e dalla testata UNMONDODITALIANI Umdi, da Ippocrates, Molise Noblesse, Casa Molise, Comune di Bojano, Regione Molise-Patto per lo Sviluppo del Molise e con i ragazzi del Servizio Civile, il Cineforum Turchese è un “posto delle idee” al pari del Caffè Letterario Turchese e coinvolge in maniera specifica il popoloso quartiere di Terre Longhe oltre a tutta la popolazione di Bojano e qualcuno degli altri paesi del Molise. L’appuntamento è giovedì 21 settembre alle 11. Il dibattito sarà condotto da Antonio Rocco e Massimiliano Rossi. La grafica è di Massimiliano Rossi.

Cosa c’è nel primo episodio

Nella storia vediamo Liam (Toby Kebbell) che dopo un incontro di lavoro si appresta ad andare a una festa, dove la moglie Ffion (Jodie Whittaker) sta apparentemente flirtando con un vecchio amico di nome Jonas (Tom Cullen). Non accade niente di particolarmente interessante fino a quando ci viene introdotto un altro personaggio, Hallam (Phoebe Fox), una  ragazza che ha da qualche mese si è fatta rimuovere i chip. Lei si pone come elemento di rottura della normalità massificata di tutti gli altri che trovano normalissimo avere un dispositivo in testa che permette di creare un vero e proprio database fisico dei propri ricordi. Tra tutti Jonas se ne esce raccontando uno dei vantaggi del dispositivo, ovvero la possibilità di rivedere tutte le proprie prestazioni sessuali fantasticando sulle donne che è riuscito a sedurre ed usare. Dopo aver scoperto della storia passata tra Jonas e sua moglie, Liam entra in paranoia e si ritrova ad analizzare ogni suo minimo ricordo, zoomando, riavvolgendo e ricercando in ogni minima inquadratura un dettaglio che possa mostrare l’attrazione di Ffion verso Jonas. La loro sarà stata una semplice avventura giovanile oppure la donna gli sta nascondendo qualcosa?

La trama del secondo episodio

Il secondo episodio della seconda stagione, ci immerge nel punto di vista di Victoria Skillane, giovane donna che si sveglia su una sedia e non ricorda niente della sua vita. All’esterno viene circondata da persone che la filmano con il cellulare, senza ascoltare le sue richieste d’aiuto, e presto Victoria scopre cosa sta succedendo: un trasmettitore chiamato chiamato “Orso Bianco” emette un segnale che trasforma le persone in zombie ossessionati dall’idea di riprendere tutto con il proprio smartphone, mentre gli individui immuni (come lei) vengono inseguiti da “cacciatori” armati di fucile. Al termine della sua fuga, Victoria deve affrontare la verità: la storia dell’Orso Bianco è tutta una farsa organizzata ai suoi danni, come pena del contrappasso per un crimine orribile.

I temi

“Ricordi pericolosi” è uno slice of life che in 50 minuti ci trasporta in un mondo in cui l’illusione non è più concessa, mostrandoci la distruzione di un uomo. Questo tra tutti gli episodi è quello più realistico, non per la tematica trattata, ma per  l’uso morboso della tecnologia da parte delle persone. È davvero raccapricciante vedere persone rese vuote da un dispositivo che sostituisce qualsiasi emozione, da una semplice cena tra amici ad un rapporto sessuale. Ogni volta che un personaggio riproduce qualcosa con il chip, i loro occhi brillano e diventano quasi completamente bianchi, dandogli un aspetto demoniaco. Sono sicuro che questa scelta di Armstrong è stata tutt’altro che casuale. Forse non è l’episodio più visionario e memorabile della serie, ma vi resterà dentro, logorandovi nel tempo, e sarà davvero difficile dimenticarlo. “Orso bianco” invece, è tra gli episodi di Black Mirror, uno dei più didascalici: la satira della società moderna – dove tutto si trasforma in spettacolo grazie alla proliferazione dei sistemi di ripresa – è meno arguta e imprevedibile rispetto alle altre puntate, nonché leggermente retorica. Ma le buone intuizioni non mancano nemmeno qui, soprattutto nella costruzione della suspense.

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