Ember, città di luce è il film scelto dai ragazzi di Molise Noblesse per l’ultimo Cineforum del mese. Grande successo per il dibattito, svoltosi in presenza, sul tema della speranza
Ember, città di luce è il film scelto dai ragazzi di Molise Noblesse per l’ultimo Cineforum del mese di maggio che ha seguito per ben tre appuntamenti il tema della speranza a cui, in questo periodo di difficoltà che ci vede coinvolti nella lotta contro il Covid-19, quasi tutti, si aggrappano. Il film Ember è stato scelto per scatenare in ognuno diverse emozioni che i ragazzi di Molise Noblesse in collaborazione con Movimento per la Grande Bellezza, la commissione Youth di Filitalia Chapter Bojano e i numerosi partner regionali, nazionali e internazionali, hanno tirato fuori nel dibattito in presenza.
Il tema di questo mese, scelto dai ragazzi di Molise Noblesse per il Cineforum, si concentra sul significato della speranza, definita qualcosa di cui l’essere umano ha bisogno. Nel dibattito sono emersi diversi punti di vista e tutte le emozioni che il film ha scatenato in ognuno.
“Nel film ho notato una frase che mi ha colpito, affermava che contro l’oscurità la popolazione è unita, quello che ha suscitato in me è stata una sensazione di sicurezza e mi ha fatto rendere conto di come davvero uniti si può fare la forza”.
“C’è stata una scena che mi ha colpito tanto, quella quando il padre di Doon gli dice: «Quello che fai con ciò che hai, è più interessante». Ho riflettuto molto su questa frase e ho capito che dobbiamo sempre batterci per quello che sogniamo e che pur non avendo i mezzi per raggiungere il nostro obbiettivo ce la possiamo fare lo stesso pur usando ciò che è a nostra disposizione. Inoltre, nell’ultima scena, quella dove si vede sorgere l’alba, ho provato un senso di libertà”.
“«Hai mai pensato che potesse esserci una via d’uscita?» questa la citazione del film che mi ha colpita di più. Solo chi si pone delle domande può scoprire e capire più cose del mondo. Come dice il padre di Doon: «Nota quello che nessun altro nota e saprai ciò che nessun altro sa»”.
“Il film mi ha fatto capire che bisogna fidarsi delle proprie sensazioni e restare determinati. Quello che credo è che ci sia sempre una via di uscita”.
“Ho trovato un nesso tra la verità che veniva nascosta agli abitanti di Ember sull’esistenza di un mondo libero e la situazione che inizialmente abbiamo vissuto noi con il Covid-19 in cui venivano omesse alcune informazioni”.
“Quello che mi ha colpito del film è stata la figura della nonna, mi ha suscitato tenerezza. Nonostante i suoi momenti di amnesie cercava di svelare a sua nipote Lina il segreto per evadere dalla città di Ember, per far sì che almeno lei riuscisse a scoprire il vero mondo”.
In quest’ultimo dibattito del mese sul tema della speranza, i ragazzi di Molise Noblesse, ne sono riusciti a dare la loro definizione, maturata poco alla volta dalle diverse discussioni dei Cineforum del mese di maggio. La speranza, viene quindi descritta dai ragazzi come qualcosa a cui l’uomo si aggrappa in un momento di paura e la prende come punto di riferimento per mobilitarsi a migliorare le cose.