Colori, tradizioni, profumi, paesaggi, templi, chiese antiche, persone amichevoli. Questo è il Molise, che c’è, esiste ed è nobile! Questo è stato il tema preponderante dell’incontro che si è tenuto ieri a Palazzo Colagrosso, nell’ambito del progetto Molise Noblesse Festival, per rivalutare una regione troppo spesso bistrattata. Il convegno ha avuto inizio alle 18.30 con la giornalista nonché studentessa di Medicina Sabina Iadarola, moderatrice del dibattito. E’ stata invitata ai saluti Clementina Columbro, neo assessore alla cultura del Comune di Bojano.
“Nuova esperienza per me, non nascondo l’emozione. E’ un piacere vedere tanti giovani così attivi. Siate fiduciosi, prendete lo slogan “Il Molise non esiste” in maniera positiva e propositiva. La nostra regione non è quella che mostrano Checco Zalone e Sergio Castellitto nei propri film, ma piuttosto il Molise descritto da Vincenzo Cuoco, Francesco Iovine ed Emilio Gentile, tanto per nominarne alcuni. Ben vengano iniziative di questo genere che si possano diffondere in tutta l’Italia.”
Immancabile anche un breve intervento di Mariantonietta ROMANO, Presidente della Fidapa BPW Distretto Sud-Est. “Si respira una sintonia nell’aria. Il fatto che siamo qui indica che teniamo tutti al futuro del Molise. Siamo curiosi di scoprire cosa avranno da dirci i relatori.”
La moderatrice passa subito la parola a Nico Ioffredi, assessore alla cultura della Regione Molise.
“L’identità di questa regione è messa in dubbio da molti, ma io la paragono alla favola della volpe e dell’uva. Quali ideali deve avere un popolo per sentirsi tale? Si viaggia su due binari paralleli. Uno può essere definito un tallone d’Achille, per quanto riguarda il numero di abitanti e i metri quadri della regione stessa. Basti pensare che ci sono luoghi che contano come il Molise e costituiscono Nazione ed hanno una propria Costituzione. L’altro binario riguarda l’identità culturale: noi molisani abbiamo un nostro carattere, anzi “caratteraccio”, siamo chiusi, introversi e abbiamo difficoltà a valorizzare le nostre risorse.”
Dopo l’interessante intervento di Ioffredi, la parola è passata a Mina Cappussi, che ha esposto il progetto Molise Noblesse con un Power Point.
“In genere si inizia una favola con “C’era una volta…”, io invece vi dico “Tutto è cominciato con” uno studio condotto dalla CCIAA di Monza e Brianza. Cosa c’entra Monza con il Molise? Dallo studio è emerso che personaggi famosi del passato e presente e personaggi politici e marchi industriali di successo, danno lustro a città e paesi. Questi sono i parametri usati dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza per calcolare il valore aggiunto del brand. E per il Molise? Chi avranno scelto per la regione? Già magistrato di Mani Pulite, già Ministro, già fondatore dell’Italia dei valori, ha aumentato dell’82,1 percento il brand per Montenero di Bisaccia. Stiamo parlando, come avrete ben capito, di Antonio Di Pietro. E pensare che posti come Laglio sul Lago di Como, Zocca e Arcore siano cresciuti da 120 al 140 percento grazie a personaggi del calibro di George Clooney, Vasco Rossi e Silvio Berlusconi. Inoltre, personaggi illustri di ieri e di oggi danno un valore aggiunto al territorio. Come Recanati con Giacomo Leopardi, Padova con Sant’Antonio e i colli Euganei che hanno ospitato Ugo Foscolo, Petrarca, Byron e Shelley. Abbiamo cominciato allora a porci delle domande. Monza è parecchio distante da Campobasso, sarà per questo che hanno considerato solo Di Pietro? Possibile che non abbiano trovato altri personaggi in grado di rappresentare il Molise? La regione vanta numerosi personaggi di spicco, ma chi lo sa? Alla Camera di Commercio di Monza evidentemente non lo sanno. E probabilmente neppure tanti molisani, forse a causa delle dominazioni che si sono susseguite e di quell’umiltà, che, d’altronde, ci rende unici. Siamo consapevoli della nobiltà della nostra terra? Ci siamo detti: perché non premiare i molisani doc del presente? Intendiamo scommettere sul capitale umano in Molise e all’estero, sulle eccellenze,sui molisani nel mondo che fanno onore alla regione, per il lancio turistico del Molise e la creazione del brand molisano Molise Noblesse. Si, il Molise esiste ed è nobile! Dunque, partendo dallo slogan ormai famoso “Il Molise non esiste”, possiamo fare attività di comunicazione, come ciò che fa il quotidiano UMDI, uno dei pochi giornali che si occupa di italiani nel mondo, ma anche attraverso i social network e le app, oppure attraverso il portale Molise Noblesse e la creazione di un logo e di un brand. Tantissimi personaggi noti sono molisani, basti pensare a Emilio Gentile, il maggiore storico del fascismo al mondo o Girolamo Pallotta, che dalla sua loggia dichiarò terminato il governo borbonico. Il coinvolgimento dei giovani molisani è assicurato dal Cineforum Place of Ideas, attraverso la visione di film accuratamente scelti per temi e contenuti e non dimentichiamo il ruolo fondamentale ricoperto da Casa Molise, luogo di ritrovo per molisani nel mondo.”
“Non è vero che il Molise non esiste. Il territorio molisano esiste da milioni di anni e non è solo un’appendice dell’Abruzzo. E’ pur vero, come affermano molti, che è coperto da valenze limitrofe (Abruzzo, Puglia, Campania e Lazio) ma si tratta di valori aggiunti, frutto della sua centralità di transito nord-sud e ovest-est sin dalla sua più lontana antichità. Abbiamo infatti testimonianze dall’età del ferro, ma l’identità storica del Molise ha inizio con i Sanniti, nel V secolo a.C., come affermano gli storici. Qui la comunità di Stato di tipo repubblicano si afferma a tal punto da far ingelosire Roma, che prima cerca un’intesa e poi dichiara guerra, classificandoli come “stranieri residenti”. Insomma, il Molise ha avuto un passato glorioso, ma non si può vivere di vecchie glorie. Dobbiamo costituire insieme nuovi sviluppi ed essere fieri della nostra terra.”
“A mio parere non serve fare slogan. Non sempre la nobiltà è sinonimo di ricchezza. Potrei fare un esempio con i cognomi illustri dell’antichità, come Scrovegni, che deriva da Scrofa. E’ così, i nomi, le denominazioni, nascevano da cose note nella quotidianità. Abbiamo esempio di questo nel Conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni.”
“Il Molise esiste e porto due esempi: innanzitutto, Fornelli è stato votato dagli italiani come il borgo più bello d’Italia. Inoltre, Nancy di Carlo Perosi, personaggio politico degli Usa, è originaria di Fornelli. Il Molise esiste ma è nascosto.”
“Si dovrebbe valorizzare ulteriormente il nostro patrimonio archeologico. Ci sono immense città sotterranee da scavare ma purtroppo non ci sono fondi. Sono riuscito a far approvare dalla sovraintendenza il progetto di far partecipare i visitatori agli scavi, con le dovute accortezze ovviamente, ma come ho già detto non ci sono soldi. Anche a Bojano, c’è la bellissima strada romana che purtroppo non è curata a dovere. Il Molise è una regione bellissima, dovrebbe solo essere più valorizzata.”