Donne e guerriere, l’altra metà del Cielo è il tema del mese del cineforum UMDI Place of Ideas fondato da Mina Cappussi per Centro Studi Agorà che si arricchisce della collaborazione di Filitalia International. Mulan, la protagonista del film, è la leggendaria eroina cinese Magnolia che tra il IV-V secolo d.C.si arruolò in un esercito di soli uomini, descritta in un famoso poema conosciuto come La ballata di Magnolia, composta tra il 386 e il 557 d C nel VI secolo nel periodo delle dinastie del nord attirò l’attenzione del premio Nobel Eugenio Montale. Hua Mulan è uno dei personaggi leggendari più popolari della Cina: da molti secoli la sua storia, narrata in opere letterarie, è studiata nelle scuole cinesi di oggi. Mulan, che vi aspetta martedì 3 Marzo 2020, ore 17:00, piazza Giovanni Paolo II, località Terre Longhe, Bojano. L’evento rientra nell’ambito del progetto Molise Noblesse, Movimento per la Grande Bellezza
Chi ha sputato nel piatto di fagioli? Donne e guerriere, l’altra metà del Cielo è il tema del mese del cineforum UMDI Place of Ideas, che torna con un nuovo, imperdibile appuntamento dei giovani del Movimento per la Grande Bellezza di Molise Noblesse MMXX e del Servizio Civile Universale con un film d’animazione del 1998, prodotto dalla Walt Disney Animation Studios per la Walt Disney Pictures, diretto da Tony Bancroft e Barry Cook. È la storia di Mulan, protagonista del 36esimo Classico Disney ispirato alle gesta di Hua Mulan, leggendaria eroina cinese che tra il IV-V secolo d.C.si arruolò in un esercito di soli uomini, descritto in un famoso poema cinese conosciuto come La ballata di Magnolia. Il poema è stato scritto tra il 386 e il 557 d C nel VI secolo nel periodo delle dinastie del nord, trascritta per la prima volta nel VI secolo, e Hua Mulan è uno dei personaggi leggendari più popolari della Cina: da molti secoli la sua storia, narrata in opere letterarie, è studiata nelle scuole cinesi di oggi.
La coraggiosa guerriera porta il cognome “Huà”, cioè fiore, e il nome “Mùlán”, ovvero magnolia: il fiore di magnolia è uno dei simboli della Cina fin dai tempi più antichi. Mulan compare nuovamente in un’opera composta durante la tarda dinastia Ming: nel 1593, il drammaturgo Xu Wei narrò la storia della leggendaria eroina in un dramma in due atti: Mulan o L’Eroina Mulan va alla Guerra al Posto di suo Padre. L’ultima versione della ballata, fra quelle considerate più importanti, fu inserita in un romanzo storico del 17° secolo: Il romanzo di Sui e Tang.
La leggenda di Mulan è stata tramandata con molte varianti o arricchimenti, ma la storia di base è sempre la stessa: Mulan sta tessendo al telaio quando sente che l’esercito sta richiamando i soldati della riserva. Per impedire al suo anziano e malato padre, Hua Hu, di partire per la guerra contro i barbari invasori, Mulan decide di arruolarsi usando il nome del fratello maschio, ancora troppo piccolo per andare a combattere. La ragazza sa che il padre è troppo vecchio e malridotto per sopravvivere alla guerra, così decide di assumere un’identità maschile per prenderne il posto. Il racconto continua con Mulan che parte per i campi di battaglia, portando con sé la spada ereditata dagli antenati della famiglia.
Combatte valorosamente per dieci o dodici anni, guadagnandosi il rispetto di tutti, e alla fine rifiuta qualsiasi riconoscimento ufficiale, chiedendo in premio solo un cavallo, per tornare nella sua città natale.
L’avventura Disney di Mulan è iniziata nel 1994, quando la produzione inviò un gruppo selezionato di supervisori artistici in Cina per tre settimane per scattare fotografie e disegni di punti di riferimento locali per l’ispirazione; e per assorbire la cultura locale. Il team di produzione è volato a Datong, Luoyang, Xìan, Jiayuguan, Dunhuang, Guilin e a Pechino, in Cina, dove Pam Coats è stata ispirata dalla collocazione di bandiere sulla Grande Muraglia.
L’appuntamento con Mulan al Cineforum UMDI Place of Ideas è per Martedì 3 Marzo, alle ore 17:00, in piazza Giovanni Paolo II, località Terre Longhe, Bojano. Conducono il dibattito: Pamela CIOFFI e Francesca RISI; Segreteria organizzativa: Luana D’Egidio e Miriana MEFFE, press office: Sabina IADAROLA e Ilaria SABBATINO, social Web Manager: Andrea DE MARCO, Franco IADAROLA, grafica: Italo RISI.
“Abbiamo scelto Mulan – racconta Pamela – perché incarna, con un pizzico di leggerezza, lo spirito delle donne che, sia pure bistrattate nella storia, hanno avuto un ruolo determinante nel cammino dell’umanità. Intendiamo, con la scelta del tema del mese di marzo, dedicato all’universo femminile, raccontare le storie di donne coraggiose, finite spesso nell’oblio di una cultura maschile e maschilista. Invitiamo tutti a partecipare, soprattutto i bambini, di tutte le…età!”
Il cartone animato è ispirato a un’antica leggenda popolare cinese, è la storia di Mulan, unica figlia della famiglia Fa che vive in un piccolo, remoto villaggio della Cina. Quando il feroce capo degli Unni Shan-Yu minaccia di invadere il paese, il saggio imperatore diffonde un proclama con cui chiede a ogni famiglia di mandare un uomo a combattere nell’armata imperiale. Per impedire all’amato padre, anziano e malato, di partire, Mulan si traveste da uomo e si unisce all’esercito. Con l’aiuto di Cri-Cri, il suo grillo portafortuna, e di Mushu, un minuscolo dragone che cerca di riconquistare il ruolo di genio protettore della famiglia, Mulan affronta innumerevoli avversità per guadagnarsi l’inevitabile lieta fine. Prodotto natalizio della stagione ’98-99 della Walt Disney Pictures, è una riuscita miscela di avventura, azione, comicità e sentimento. Combina felicemente il disegno animato, nella migliore tradizione della rinomata ditta, con interventi di animazione computerizzata, per le scene più complesse, di livello sofisticato e nello stesso tempo omogeneo al resto del film. Una favola per tutte le età con un bel personaggio femminile, molto diverso dalle varie Esmeralda, Pocahontas, Bella e Anastasia: più moderno, più ricco di sfumature e meno legato ai cliché di mielosa femminilità di altre opere precedenti.
Il cartone animato ha ottenuto il titolo di miglior film d’animazione ed è stato premiato per i migliori effetti animati. Ha ottenuto la candidatura per il miglior personaggio animato, per il miglior personaggio animato e per il miglior film d’animazione o a tecnica mista. E inoltre anche la candidatura per la miglior canzone a Christina Aguilera per Reflection.
“Fu il futuro Nobel, Eugenio Montale – scrive Giovanni Mariotti – a scoprire la giovane guerriera che, da un lontano volume di “Liriche cinesi”, ora è passata al cinema. D’ ora in avanti sarà per tutti Mulan, ma per me è stata – e credo resterà – Magnolia. Avevo diciassette anni, forse diciotto, quando la incontrai per la prima volta in un volume Einaudi, Liriche cinesi, Liriche cinesi (1753 a.C. – 1278 d.C.) a cura di Giorgia Valensin e presentato da Eugenio Montale – a cui Magnolia dovette piacere molto, se ne parlò nella sua prefazione: fu forse lui il primo ammiratore italiano della piccola guerriera. La ballata di Magnolia mi parve subito bellissima: tanto l’amai, che l’immagine della ragazza tartara non mi uscì più dalla memoria, e continuò ad accompagnarmi nel corso degli anni. Oggi a Magnolia – Mulan è toccato lo stesso destino di Pocahontas, che avevo incontrato più o meno alla stessa età, nelle Vite immaginarie di Schwob: è diventata un cartoon della Disney. Mulan – anzi, la vera Magnolia, non è certo la sola fanciulla in abiti “da guerra” che appaia nei libri. Troppo noto è il caso di Giovanna d’ Arco. Accennerò a due personaggi meno conosciuti: Catalina de Erauso e Nade zda Durova. Le imprese della prima ebbero per teatro il Seicento latino – americano, e De Quincey le dedicò un saggio biografico, Memorie di una monaca vestita da alfiere; la seconda combatté in vesti di ulano durante le guerre napoleoniche, e scrisse lei stessa un’autobiografia. Entrambe, una volta che fu scoperta la loro identità femminile, diventarono popolari. Catalina visitò Roma, e al papa Urbano VIII chiese di poter indossare i suoi abiti da alfiere – permesso che le fu accordato; la stessa cosa chiese la fanciulla ulano allo Czar, e anche lei ebbe l’autorizzazione desiderata. Diverso il caso di Magnolia. Non combatte per il piacere di combattere, ma per esentare il padre dall’ obbligo di prestare servizio. Pochi versi bastano all’ anonimo poeta per descrivere il lungo viaggio di Mulan e la sua partecipazione alla guerra: “I monti e i forti sfilano come in volo. / Risuona la verga metallica delle Guardie / Nell’aria fredda del Nord. / Sull’armatura di mille e mille soldati / I raggi glaciali si specchiano…”. A guerra finita, all’imperatore che vorrebbe farla ministro, Magnolia chiede solo “un forte cammello” per poter tornare al suo paese. Giunta a casa, indossa i suoi vecchi abiti, ed è di nuovo la fanciulla che era stata: “Alla finestra stringe i capelli in un nodo / Denso come una nuvola – innanzi allo specchio / Si aggiusta il fiorellino artificiale / E si tinge la fronte lievemente di giallo”. Questo ritorno alla femminilità, che fa Magnolia differente da tutte le altre fanciulle guerriere, la rende anche più commovente ed enigmatica. Quando la vedono passeggiare per le strade del paese, i suoi commilitoni commentano (sono i versi citati da Montale): “Per dodici anni abbiamo vissuto insieme / Senza sapere che Magnolia fosse fanciulla. / Il coniglio maschio si acquatta raspando la terra, / La coniglia si guarda attorno con occhi vaghi: / Ma quando entrambi corrono a fior di terra, / chi può distinguere tra coniglio e coniglia?”.
L’evento è parte del MOLISE NOBLESSE MMXX: MOVIMENTO PER LA GRANDE BELLEZZA – Patto per lo Sviluppo del Molise 2020.