Trainspotting, ritratto irriverente di una società allo sbaraglio.

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Trainspotting, ritratto irriverente di una società allo sbaraglio.

Il giovane Mark Renton scappa per le strade di Edimburgo, inseguito da due guardie di un grande magazzino. Fuggendo perde oggetti rubati. Mark è uno di quei ragazzi, come ricorda una voce fuori campo, che hanno rifiutato la schiavitù degli oggetti per dedicarsi ad una onesta e sincera tossicodipendenza. Mark non è solo, vive insieme ad un gruppo di amici ai margini della società; Begbie, uno psicopatico violento ed alcoolizzato, Spud, eroinomane, Sick Boy, uno in grado di tenere sotto controllo la propria dipendenza dall’eroina; e Tommy, che fa di tutto per non cedere a sua volta alla droga. Nel gruppo si inseriscono alcune presenze femminili: Lizzy, la ragazza di Tommy; Gail che sta con Spud; Allison, che non ha un rapporto fisso ma è impegnata ad accudire la figlia di poco più di un anno. Come già in altre occasioni, Renton decide di smetterla con l’eroina e Sick Boy lo segue.

Torna l’appuntamento settimanale con il Cineforum Place of Ideas. “Scegliete la buona salute, il colesterolo basso, la polizza a vita. Io ho scelto di non scegliere la vita”. Così recita Mark Renton, protagonista di Trainspotting, capolavoro visionario di ironia underground, tratto dall’omonimo libro di Irvine Welsh, e diretto da Danny Boyle nel 1996, scelto per il nostro cineforum. Al contrario di quanto si può credere il film non denuncia né tantomeno prende posizioni moralistiche nei confronti del mondo della droga. Alla sua uscita nelle sale, era stato criticato per un suo presunto compiacimento verso l’eroina e per le sue immagini crude e troppo dettagliate, quali la preparazione e somministrazione di dosi di droga. In realtà non manca la condanna, ma è espressa in maniera ellittica rispetto alle normali prassi drammaturgiche. Il mondo di Trainspotting è colto nei suoi più fervidi meandri figurativi. Esemplare è la scena di Renton che si tuffa nel lurido water di un locale per recuperare delle supposte di oppio (che usa per calmare gradualmente la sua dipendenza). Un discorso a parte merita l’amicizia. Mark Renton chiama i suoi compagni cosiddetti amici. Tommy cade in depressione in seguito alla rottura con la fidanzata perché una videocassetta con delle riprese dei due che fanno sesso è stata da Mark scambiata con dei filmati di calcio; Begbie è più temuto per la sua violenza che considerato per la sua amicizia. Il Cinefoum place nasce da un’idea di Mina Cappussi e ha portato negli anni film di successo che hanno affrontato temi sociali e culturali di forte impatto emotivo, organizzato da Centro Studi Agorà e dalla testata UNMONDODITALIANI Umdi, Ippocrates, Regione Molise-Patto per lo Sviluppo del Molise, Comune di Bojano e con i ragazzi del Servizio Civile. Inserito nel progetto Molise NoblesseFestival, il Cineforum Turchese è un “posto delle idee” al pari del Caffè Letterario Turchese e coinvolge il popoloso quartiere di Terre Longhe. La visione del film si svolgerà giovedì 5 ottobrealle 11. Il dibattito verrà condotto da Erika Lucarelli e Antonio Romano. La grafica, come sempre, è di Massimiliano Rossi.

Trama

Il ventenne di Edimburgo, Mark Renton ha scelto per sé “un’onesta e sincera tossicodipendenza” in modo da non doversi  preoccupare del sesso, del lavoro o dei rapporti sociali. Ha degli amici o meglio dei compari con cui rubacchiare, parlare a vuoto, bere birra e bucarsi le vene: sono Sick Boy, tutto provocazioni e capelli ossigenati, Begbie, imprevedibilmente violento e alcolizzato, Tommy, che cerca di star fuori dal giro dell’eroina, e Spud, forse l’unico di cui può fidarsi. Tra tentativi di disintossicazione, ricadute e un inatteso colpo che può cambiare la vita a tutti, Mark forse entrerà a far parte dell’odiata, ma rispettabile società.

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